J’ai été saisie par une émotion intense devant la beauté de cette peinture. Bien sûr, je le connaissais. Je l’avais vu cent fois en photo, je le trouvais beau mais rien à voir avec ce que j’avais devant les yeux ! Aucune des photos qui le représentait ne pouvait rendre le contraste époustouflant entre la lumière du ciel et l’obscurité des arbres, entre la peau nacrée du personnage féminin et la transparence des voiles…Ah ! Le personnage féminin !
Représenté six fois sur cette allégorie du printemps, démultiplié dans sa beauté féconde. Une scène païenne parmi les tableaux religieux et les madones de l’époque. Je ne savais pas encore qui elle était et quelle était son histoire. Simonetta Vespucci.
Je me suis assise sur la banquette installée devant à bon escient et je suis restée là longtemps, je ne sais pas combien de temps à regarder, admirer, rêver. Je ne parvenais pas à m’en arracher. J’ai pourtant dû quitter cette salle à regret et les autres chefs-d’œuvre me parurent fades ensuite.
Je suis revenue trois ans plus tard pour revoir Simonetta et pour la retrouver partout à Florence.
Je vais vous raconter son histoire.

Tutto è cominciato nel 1995. Ero in vacanze a Firenze. Visitavo il museo inevitabile degli uffici quando sono entrata nella sala dedicata a Botticelli. Al centro della sala, un quadro grandissimo copriva tutto il muro, un quadro molto conosciuto: La primavera.
Sono stata affetta da un'emozione intensa davanti alla bellezza di questa pittura. Certamente, lo conoscevo. Lo avevo visto cento volte in fotografia, lo trovavo bello ma nulla a vedere con ciò che avevo davanti agli occhi! Nessuna delle fotografie che lo rappresentava non poteva rendere il contrasto meraviglioso tra la luce del cielo e l’oscurità degli alberi, tra la pelle madreperla del personaggio femminile e la trasparenza delle vele… Ah! Il personaggio femminile!
Rappresentata sei volte su quest'allegoria della primavera, demoltiplicato nella sua bellezza fertile. Una scena pagana fra le quadri religiosi ed i madone dell'epoca. Non sapevo ancora che era e qual era la sua storia. Simonetta Vespucci.
Mi sono seduta sul sedile installato davanti deliberatamente e sono restata là a lungo, non so quanto tempo da osservare, ammirare, sognare. Non raggiungevo strapparsene. Ho eppure dovuto lasciare questa sala con rammarico e gli altri capolavori mi sembrarono insipidi in seguito.
Sono ritornata tre anni più tardi per rivedere Simonetta e trovarla ovunque a Firenze.
Vi dirò la sua storia.
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